mercoledì 16 novembre 2011

Cosa accade nel cielo




Tuona sopra i pini.
La nube densa sgrana le sue uve,
cadde l'acqua da tutto il cielo vago,
il vento sciolse la sua trasparenza,
si riempirono gli alberi d'anelli,
di collane, di lacrime fuggenti.

Goccia a goccia
la pioggia si racoglie
ancora sulla terra.

Un solo tuono vola
sopra il mare e i pini,
un tuono opaco, oscuro,
un movimento sordo:
si trascinano i mobili del cielo.

Di nube in nube cadono
i pianoforti delle altezze,
gli armadi celesti,
le sedie e i letti cristallini.

Tutto è trascinato dal vento.
Canta e racconta la pioggia.


P. Neruda
da "Poesie"
Sansoni


Il poeta guarda e ascolta l'opera del cielo, protagonista unico per la sua violenza.

Un pensiero di Madre Teresa




C'è molta sofferenza nel mondo: fisica, materiale, mentale. La sofferenza di alcuni è da imputare all'avidità di altri. La sofferenza materiale e fisica è la sofferenza dovuta alla fame, alla mancanza di una casa, alle varie malattie. Ma la sofferenza più grande è causata dall'essere soli, dal non sentirsi amati, dal non avere nessuno. Con il tempo ho capito che l'essere emarginati è la malattia peggiore di cui un essere umano può soffrire.



Credo anche io che la solitudine sia la più grande sofferenza che l'uomo possa provare.

Bosco autunnale



A che somiglia un bosco in pieno autunno?
Sopratutto ad un sommesso incendio.
Lambiscono mute la coppa dei cieli
gialle lingue di fiamma.
Più di uno scialle zingaro è screziato
il bosco ancora un pò verde.
Ad ogni albero, come a un falò,
puoi scaldarti l'anima.


B. Sluckij
da "Nuovi poeti russi"
Einaudi

Il poeta sa trovare le immagini più adatte affinchè le immagini diventino parole.

Poesia di Emily Dickinson




Fra sentieri si stendeva - fra rovi -
Fra radure e fra boschi -
Spesso banditi ci oltrepassavano
Sulla strada solitaria.


Il lupo veniva a scrutare curioso -
Il Gufo guardava perplesso all'ingiù -
La figura di raso del serpente
Sgusciava via furtivamente,

Le tempeste ci sfioravano le vesti -
I pugnali del lampo dardeggiavano -
Feroce dal Dirupo su di noi
Il famelico Avvoltoio gridava -

Le dita del Satiro invitavano -
La Valle mormorava "Venite"

-Quelli erano i compagni
-Quella era la strada
Di quei Bimbi eccitati verso casa.



Emily Dickinson


La poetessa parla della strada verso casa vista con gli occhi della sua infanzia esprimendo tutte le sue fantasiose immagini del luogo e le emozioni contrastanti.

E-nigm@ Voltaire - López Nieves Luis



«Scusi, dov'è sepolto Voltaire?» «Nessuno lo sa». Un estemporaneo scambio di e-mail tra diplomatici fa scattare la caccia alle spoglie del grande filosofo francese. I suoi resti furono profanati e di lui rimane soltanto il cuore, conservato nella Biblioteca nazionale di Parigi. Ma sarà autentico? Il prof. De Luziers, genetista della Sorbona, viene invitato a comparare il DNA degli ultimi discendenti di Voltaire con quello del cuore. Sembra normale amministrazione, e invece. Un vortice di sorprese, intrighi, scoperte in grado di riscrivere la storia, tra antiche abbazie, castelli alpini, spiagge caraibiche, segrete stanze vaticane, gabinetti presidenziali, affari di Stato. 


Trama molto intrigante!! 

Poesia di Giuseppe Del Vecchio tratta da "Pensieri di un'anima"




La notte con garbo
sfiora il mio viso.
Un intrico di tenebre
nasconde il creato.
Brusii ovattati
con suoni sconnessi
raccontano alle ombre
i segreti del vento.
Attraverso uno squarcio
che ferisce la notte
compare a tratti
uno stuolo di luci
impaurite tremanti
sperdute nel buio.
E' la vita che vive.
La vita immortale
che affolla da sempre
l'eterno scenario.



La notte mostra all'osservatore attento che mentre il mondo dorme, essa è piena di vita con luci, suoni e immagini spettacolari.

Foglie del melo in autunno



Nei nostri paraggi
l'autunno è la stagione dei viaggi.
La nostra fatica è finita
quando l'ultima mela è partita.
Adesso col nostro biglietto
aspettiamo un soffio di vento
rapido espresso o diretto.




G. Niccolai e A. Spatola
da "Pin Pìdin"
Feltrinelli


I due quartetti si completano in un unico delicato acquarello, in cui trovano posto le creature della terra e del cielo, che avvertono e segnalano il declinare della stagione.

martedì 1 novembre 2011

Poesia di Giuseppe Del Vecchio tratta da "Pensieri di un'anima"


Nei sereni silenzi
dei mondi antichi
l'animo mio smarrito
ha sfiorato tremando
il volto di Dio.
La vita ha percorso frenetica
le strade ora vuote.
La vita accendeva i cuori
in albe lontane.
Piano piano
il motivo si spense
nella notte che tutto consuma.
Ma il ricordo rivive in me
negli eterni silenzi
dei mondi antichi.


Il poeta esprime il vuoto che sente ricordando la sua vita vissuta intensamente.
Rimangono i ricordi di ciò che è stato e che adesso tornano a rivivere in lui.

Salvatore De Pasquale - La lucerna - poesia tratta da "E' tornata primavera"




Tremula fiammella
della mia lucerna
che fai danzar
le ombre giganti
sulle pareti
della mia stanzetta.
Tu mi sei compagna
quando vien la sera,
tu mi sei amica
e segui il ritmo
del mio cuore stanco
ma desioso di luce.
Ebbro di vita
appena il sole sorge.


Bella poesia nella quale si percepisce un'atmosfera intima, dove la solitudine trova conforto nella presenza della lucerna che diventa una preziosa compagna per la notte.

Mario Ferrara - Quel cane sono io - poesia tratta da " vita vissuta"


Nel crepuscolo della sera,
nella solitudine pavida dell'ora tarda,
in una via solitaria e deserta,
piena di ombre flutuanti e meschine,
passa un cane trafelato e lacrimevole,
con gli occhi compunti e con lo sguardo triste,
famelico ed assetato, calato e morente:
"QUEL CANE SONO IO!".
Esso passa rasente ai muri scrostati
con l'occhio flebile ed aguzzo
in cerca di un osso putrido che non trova;
ed ogni tanto si ferma ed alza gli occhi vitrei
verso qualche finestra illuminata...
e li abbassa subito dopo, pieni di rancore e di astio,
mentre scompare dentro un grande pertugio
in cui l'immondizia incorona la sua reggia.
Colà si assopisce dimenticando per un momento
le sue sofferenze,
il travaglio di tutti i giorni,
e sogna di un canedi peggiori condizioni
il quale, ogni giorno, viene vituperato,
calpestato, bastonato, ferito e scacciato:
"QUEL CANE SONO IO!".



Il poeta parla del proprio "io" esprimendo le sue sofferenze.
Una poesia molto profonda, toccante.

Poesia di Giuseppe Del Vecchio tratta da "Pensieri di un'anima"




E' presto questa notte
per dormire.
Voglio guardare il cielo
sorridere alle stelle
disperdere nel vento
i miei pensieri.
E udire il respiro
della luna
e navigare in mari
sconfinati.
I mari eterni
che vivono in me
come bambini.
Ma le ombre si affastellano.
Ostinate.
E' tardi ormai stanotte
per sognare.



Il poeta si lascia andare a pensieri liberatori ma il tempo passa inesorabilmente e le "ombre" offuscano i suoi desideri nella notte destinata alla privazione dei sogni.