Or poserai per sempre,
Stanco mio cor. Perì l'inganno estremo,
Ch'eterno io mi credei. Perì. Ben sento,
In noi di cari inganni,
Non che la speme, il desiderio è spento.
Posa per sempre. Assai
Palpitasti. Non val cosa nessuna
I moti tuoi, nè di sospiri è degna
La terra. Amaro e noia
La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo
T'acqueta omai. Dispera
L'ultima volta. Al gener nostro il fato
Non donò che il morire. Omai disprezza
Te, la natura, il brutto
Poter che, ascoso, a comun danno impera
E l'infinita vanità del tutto
In questa poesia Leopardi, riferendosi all'infelice amore per Fanny Targioni Tozzetti, esprime il crollo di ogni illusione e un bisogno estremo di riposo. Il poeta esorta sè stesso a non cadere più nell'illusione e a guardare in faccia e con coraggio la condizione umana in balia del potere misterioso e malvagio della natura e totalmente priva di senso.
Questa poesia mi piace particolarmente perchè qui la delusione non porta alla rassegnazione ma alla volontà di lottare con una orgogliosa coscienza di sè e della dignità umana.



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